lunedì 29 Aprile 2024

Gli esseri umani utilizzano le pelli dell’orso da 300 mila anni. Una ricerca dell’università di Tubinga

In Evidenza

Gli esseri umani si proteggono con pelli d’orso da almeno 300 mila anni. Potremmo dire che nell’immaginario collettivo lo si è sempre saputo, e che fa parte dei luoghi comuni della Preistoria. Ma ora si ha la certezza scientifica dell’antichità di questa pratica, grazie a una ricerca condotta da un team di studiosi dell‘università di Tubinga e di Leida (Senckenberg Centre for Human Evolution and Palaeoenvironment – SHEP)

A suggerirlo, secondo un saggio pubblicato dal Journal of Human Evolution, le tracce di tagli identificate su metatarso e falange d’orso dal sito paleolitico di Schöningen, in Bassa Sassonia

Uno dei ricercatori,  Ivo Verheijen, spiega che i segni sulle ossa sono di solito interpretati in archeologia come evidenza dell’utilizzo delle carni dell’animale. Ma il fatto che si tratti di tracce alle estremità, come per esempio il piede, rendono improbabile l’utilizzo di carne da quella parte della carcassa. La precisione dei tagli suggerisce invece lo scuoiamento dell’animale al fine di utilizzarne il pellame. Perfetto per difendersi dal gelo, visto che la pelliccia invernale dell’orso possiede sia peli lunghi per una protezione superficiale, sia peli corti e molto fitti che forniscono l’isolamento ideale. Elementi necessari per il letargo invernale degli orsi, compreso l’estinto orso delle caverne.

L’importanza della scoperta riguarda anche la discussione cronologica sulla pratica della caccia ai grossi mammiferi da parte degli esseri umani. Le ossa ritrovate, a maggior ragione, appartenevano ad individui adulti. Il fatto che le carcasse fossero state scuoiate indica che gli animali erano morti da poco tempo, elemento che fa propendere, appunto, verso l’utilizzo di prede cacciate e non di sfruttamento di una carcassa di un orso trovato morto. Ovviamente l’uso delle pelli d’orso è un ulteriore elemento di adattibilità degli individui umani nei confronti dei climi più rigidi, con tutte le conseguenze di movimento e popolamento che ne conseguono.

FONTE:

Ivo Verheijen, Britt M. Starkovich, Jordi Serangeli, Thijs van Kolfschoten, Nicholas J. Conard (2022). Early evidence for bear exploitation during MIS 9 from the site of Schöningen 12 (Germany). Journal of Human Evolution, https://doi.org/10.1016/j.jhevol.2022.103294

L’ORSO DELLE CAVERNE AL MUSEO ARCHEOLOGICO DELLA VALLE SABBIA A GAVARDO:

FORSE PUÒ INTERESSARE ANCHE:

L’alba della creatività umana: apre il nuovo Museo Nazionale Archeologico di Verona, sezione Preistoria e Protostoria. Tra i tesori lo “sciamano di Fumane”

Altri articoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

News