sabato 27 Aprile 2024

La villa romana tra laguna e pineta, scoperti nuovi mosaici a Bibione

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La villa romana di Mutteron dei Frati a Bibione (Venezia), nascosta nella pineta di Valgrande , sta portando nuovi dati molto utili per capire questo grande complesso di edifici che gli archeologi identificano come una villa marittima e che inizia a stupire per la sua pianta piuttosto complessa, composta di almeno due edifici residenziali.

Guarda il video-reportage sullo scavo della villa romana di Bibione 2024

La prova è che, ai pavimenti musivi già conosciutii, negli scavi in corso a marzo 2024 sono stati scoperti altri tre lacerrti di mosaico, tessere bianco e nere, tra cui uno abbastanza grande. Due mosaici sono del tutto “nuovi”, mentre di un terzo si aveva qualche rara notizia in un rilievo di uno scavo degli anni ’30 del XX secolo, visto che il sito è stato parzialmente indagato in quel decennio e negli anni 90. Mosaici che, va da sè, non sono certro presenti negli edifici della villa a carattere produttivo

Che tipo di villa romana a Bibione?

Gli scavi in corso, a cura dell’università di Regensburg e di Padova (con i professor Dirk Steuernagel e Alice Vacilotto per l’ateneo tedesco e la professoressa Maria Stella Busana per quello padovano) sono molto più ambiziosi della pur importante apertura di saggi abbastanza estesi per indagare le strutture. Si tratta di  in progetto triennale che cerca di comprendere la fascia costiera in cui la villa si inseriva, l’area tra il canale Nicesolo (l’alveo Tagliamento in età romana) e l’attuale Tagliamento tra i comuni di Caorle e di San Michele al Tagliamento. La villa viene considerata come “marittima” proprio perchè costruita tra importanti dune sabbiose (il Mutteron dei Frati) e situata sul litorale, che attualmente è distante circa un chilometro e mezzo dallo scavo.

Reperti ceramici, metallici e monete romane

Alcuni reperti, come pesi per reti da pesca, suggeriscono che parte dellla produzione potesse essere legata anche alle risorse del mare. L’epoca romana è ben rappresentata dai frammenti ceramici di importazione africana, dai laterizi e da numerosi reperti metallici legati all’edilizia, come i chiodi. Tra i metalli ritrovati nella campagna di scavo del 2024 spicca anche una punta di una piccola lancia e un coltello, oltre a tre monete che, del tutto mancanti nella stagione precedente, possono ora fornire dati cronologici, che vanno dall’età medio-imperiale alla tarda antichità. Alcuni frammenti ceramici medievali e rinascimentali completano il quadro, che vede comunque una fioritura della villa per un periodo più lungo di quanto ipotizzato in passato, almeno dal I secolo d.C. alla tarda antichità, insomma non lontano dai 500 anni di occupazione. La spoliazione dei materiali edilizi appare evidente, anche se il terreno irregolare ha forse aiutato a conservare tracce ben leggibili.

 

L’area di scavo della villa romana di Bibione (Venezia) a Mutteron Dei Frati (una duna), tra laguna e pineta a Valgrande

Nota:  Bibione Antica Progetto archeologico “La villa marittima romana di Bibione e il suo contesto”  è un progetto finanziato dalla DFG – Deutsche Forschungsgemeinschaft, con la supervisione della competente Soprintendenza ABAP (funzionario archeologo Alessandro Asta) e il sostegno di proprietà della famiglia Ferri de Lazara e dell’ affittuario della valle.

A QUESTO LINK L’ARTICOLO SULLE RICOGNIZIONI ALLA RICERCA DELLE VILLE ROMANE TRA CAORLE E BIBIONE

Le ville romane nascoste tra i campi: la grande ricognizione archeologica ai margini delle lagune del Veneto Orientale, tra Caorle e Bibione

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