lunedì 29 Aprile 2024

Eccezionale deposito di monete romane scoperto nelle acque della Sardegna. Sono tra 30.000 e 50.000, La Rocca: “Una delle più importanti scoperte di reperti numismatici degli ultimi anni”

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Nelle acque al largo della costa nord-orientale della Sardegna, nella zona di Arzachena, è stato recentemente individuato un deposito sorprendentemente ricco di monete, follis, risalenti alla prima metà del IV secolo d.C.

GUARDA IL VIDEO (immagini Ministero della Cultura):

Questo ritrovamento eccezionale è stato reso possibile grazie all’occhio attento di un cittadino privato, che, durante un’immersione, ha notato dei resti metallici a poca profondità, non lontano dalla costa. Subito dopo la scoperta, il Nucleo archeologico subacqueo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro, insieme ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna e al Nucleo Carabinieri Subacquei della Sardegna, ha condotto una prima ricognizione nell’area marina interessata. Questa operazione è stata effettuata con la collaborazione del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Cagliari, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di Sassari, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza e delle Capitanerie di Porto.

Durante le immersioni, sono state individuate due macro-aree di dispersione di follis su un vasto banco di sabbia situato tra la spiaggia e la prateria di posidonia. La posidonia, grazie alla sua posizione e alla morfologia del fondale, potrebbe nascondere notevoli resti del relitto sommerso.

Ciò che rende ancora più straordinario questo ritrovamento è lo stato di conservazione delle monete recuperate, con solo 4 pezzi danneggiati, ma comunque leggibili. Il contesto cronologico delle monete spazia dal 324 (periodo di coniazione di Licinio) al 340 d.C. Questa datazione è confermata dalla presenza di monete riconducibili a Costantino il Grande e agli altri membri della sua famiglia che ricoprivano il titolo di Cesare. Inoltre, l’assenza di centenionales, coniate a partire dal 346 d.C., sostiene ulteriormente questa cronologia. Il gruppo di follis recuperato proviene da quasi tutte le zecche dell’Impero attive in quel periodo, con alcune eccezioni come Antiochia, Alessandria e Cartagine.

Alcune delle monete romane (follis) del IV secolo scoperte al largo di Arzachena (foto Ministero della Cultura)

L’importanza di questo ritrovamento risiede nella possibilità di ampliare e approfondire la conoscenza del contesto storico a cui questi reperti sono collegati. Il Direttore generale ABAP, Luigi La Rocca, ha sottolineato che “il tesoro rinvenuto nelle acque di Arzachena rappresenta una delle più importanti scoperte di reperti numismatici degli ultimi anni, evidenziando la ricchezza e l’importanza del patrimonio archeologico conservato nei fondali marini, attraversati da uomini e merci sin dai tempi antichi. Questo patrimonio, sebbene straordinario, è anche estremamente fragile e costantemente minacciato da fenomeni naturali e attività umane. Il Ministero, tramite le sue strutture centrali e periferiche, ha sviluppato metodologie di recupero e conservazione altamente efficaci e implementato strategie innovative per la valorizzazione di questo patrimonio“.

IN ENGLISH:

Exceptional Roman Coin Hoard Unearthed in Sardinian Waters: Estimated at Between 30,000 and 50,000 – ‘One of the Most Significant Discoveries of Numismatic Artifacts in Recent Years’

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