Cosa è cambiato, nelle nostre conoscenze, dopo le ultime scoperte archeologiche alla villa romana di Negrar (Valpolicella, provincia di Verona)? Ci possiamo aiutare con le immagini dei droni nel corso di un anno. Nell’ estate 2021 la parte occidentale della villa, tra lo scavo e la strada , a sinistra, è ancora da scavare
Un progno, corso d’acqua posteriore alla villa che la divideva in due era ancora da rimuovere, almeno per la parte dell’argine ad ovest.
A gennaio 2022 l’area nuova è in corso di scavo, il progno è stato rimosso e si nota ancora l’area dei mosaici ritrovati nelle scorse campagne. A marzo 2022 cambia tutto, i mosaici già noti sono stati coperti provvisoriamente per salvarli, mentre nell’area nuova sono in corso di scavo i mosaici appena scoperti
Abbassandosi con il drone si può percepire la complessità dei disegni geometrici che racchiudono dei tondi musivi, di grande suggestione e di buona qualità, risalenti ad una prima valutazione al IV secolo d.C. (forse metà del secolo stesso). I primi tre messi in luce hanno sorprese, anche se ce ne sono sicuramente altri già individuati da scavare
Li rivediamo da vicino. Uno è un fagiano, che zampetta tra la vegetazione. Poi c’è un kantaros non ancora mostrato in pubblico, e un cesto, forse contiene delle melagrane, che domina con i suoi toni di rosso tra la terra di Negrar. E da ultimo, per ora, un colombo , o magari una pernice, che becca un pomo. Ora, oltre ai proprietari dei terreni che sono stati molto generosi, tocca agli imprenditori della Valpolicella, assieme al ministero, trovare i fondi, sia per lo scavo che, soprattutto, per una sua valorizzazione negli anni a venire.