sabato 27 Aprile 2024

A Paestum Tiziana D’Angelo, a Cerveteri-Tarquinia Vincenzo Bellelli, al Museo delle Civiltà Andrea Viliani: ecco i tre nuovi direttori “archeologici”

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Tra i sei nuovi direttori scelti dal ministro della Cultura Dario Franceschini tre sono “archeologici” benchè una di queste nomine sia chiaramente piuttosto ibrida: si tratta di Tiziana D’Angelo, che va a dirigere il parco archeologico di Paestum e Velia, dopo Zuchtriegel ora a Pompei; dell’etruscologo Vincenzo Bellelli che si occuperà del parco archeologico di Cerveteri – Tarquinia; e di Andrea Viliani, che sarà direttore del Museo delle Civiltà di Roma, che è una sorta di hub di importanti collezioni come il museo preistorico etnografico Luigi Pigorini o il museo dell’Alto Medioevo Alessandra Vaccaro, l’ex museo Coloniale (ora Ilaria Alpi). Nell’ultimo caso si tratta di uno storico dell’arte che si occupa in particolare di arte contemporanea (per esempio il Madre a Napoli), quindi l’operazione in corso in questo museo sembra quella di un percorso verso un’ibridazione molto “cool” verso il XXI secolo.

Tiziana D’Angelo a Paestum ha compiuto una parte importante del suo lavoro accademico, nel suo profilo social la vedete ad esempio davanti alla Tomba del Tuffatore, che ha studiato assieme alle altre tombe dipinte. Insegnava a Nottingham, (non troppo) piccola e agguerrita università inglese ben nota nella ricerca archeologica. Nel suo curriculum ottimi studi ad Harvard, a Cambridge e presso altri “brand” culturali dal prestigio garantito. Insomma, una scelta fatta con profumo di internazionalizzazione, come è sempre piaciuto al ministro e al direttore generale Massimo Osanna

Vincenzo Bellelli passa dal CNR al parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Come etruscologo è molto noto, quindi non la si può certo definire una sorpresa, in quel territorio gioca da lustri assolutamente “in casa”.

Vincenzo Bellelli a Cerveteri-Tarquinia
Andrea Viliani al museo delle Civiltà

Infine Andrea Viliani. Il disegno per il Museo delle Civiltà appare sicuramente al di fuori di un percorso “scontato”, visto che, come accennavamo, è passato tra le tante altre attività dal Madre di Napoli alle collezioni – sempre più che contemporanee – del Castello di Rivoli, ed ha fama internazionale come curatore di mostre di grande impatto.

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