sabato 27 Aprile 2024

I due templi dorici scoperti a Paestum: dopo quello individuato nel 2019 ora scavato uno più antico (VI secolo a.C.)

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Al termine della campagna di scavo del tempio dorico scoperto nel 2019 presso le mura di Paestum, gli archeologi ora rendono noto che i templi sono in realtà due. Meglio ancora, la storia del santuario, di non grandi dimensioni, appare più antica, con una struttura templare precedente evidente al di sotto del tempietto esplorato fino ad ora. Certo, questo è un dato non sorprendente nel caso di antiche strutture sacre, che vengono spesso riedificate in continuità con quelle più antiche, ma i dati sono molto interessanti.

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Andando con ordine, il primo tempio, scavato a partire da settembre del 2022, viene datato ai primi decenni del V secolo a.C.

Piccole architetture doriche senza confronti in Magna Grecia

La direttrice del Parco Archeologico, Tiziana D’Angelo, ha più volte ricordato che – riportiamo “le caratteristiche architettoniche e dimensionali sono un assoluto unicum dell’architettura templare di ordine dorico. È conservato nelle porzioni dello stilobate (basamento delle colonne) e del crepidoma (gradini dove veniva costruito il tempio) e misura 11.60×7.60 m., 6 colonne sul lato lungo e quattro su quello corto. Un tempio piccolo, appunto.

Ma gli ultimi scavi hanno aggiunto elementi importanti, di cui riportiamo la sintesi comunicata dal Ministero della Cultura: “al di sotto della peristasi, sono stati reimpiegati, probabilmente a scopo rituale, 14 capitelli dorici frammentari e altri materiali architettonici. I capitelli sono di dimensioni analoghe a quelli del tempietto finora esplorato. La tipologia è, invece, differente e confrontabile con quella dei capitelli del tempio di Hera I cosiddetto “Basilica”, il più antico dei tre templi maggiori di Paestum”.

Nuovi dati archeologici
Questi ultimi eccezionali rinvenimenti dimostrano che siamo di fronte a un altro tempio, di modeste dimensioni ma con caratteristiche architettoniche simili a quelle dei primi grandi templi pestani e da datarsi al VI secolo a.C. Per motivi ancora da accertare, forse un crollo, all’inizio del secolo successivo questa struttura è stata sostituita, nella medesima area, da un nuovo tempio”

Nuovi sguardi sull’urbanistica di Paestum

Quindi, facendo il raffronto con la pianta della città finora conosciuta, con il rinvenimento di un’antica strada finora conosciuta di orientamento diverso a quelle posteriori, gli studiosi ritengono che la storia del santuario sia ancora più antica dell’ipotizzato, e che i ritrovamenti suggeriscano che “alla fine del VI secolo a.C., quando il tempio più antico fu eretto, la città di Poseidonia non fosse ancora dotata di mura difensive”.

Quindi lo spazio sacro, come prima cosa, visibile dal mare, e poi complesse fasi edilizie che gettano nuova luce sulla città greco-lucana e in seguito romana.

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