lunedì 29 Aprile 2024

Lo strano caso dell’anfiteatro romano venduto all’asta a Siponto, mentre gli archeologi lo stanno scavando…

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Tecnicamente altro non sarebbe che la vendita di un rudere di masseria, in Puglia, in un’asta giudiziaria. Peccato che la masseria in questione si trovi a Siponto. L’avete mai vista una masseria con un muro curvo e con opere murarie chiaramente romane? No, certo, a meno che l’edificio in questione non sia parte dell’anfiteatro dell’antica città, in piena area archeologica, e che si tratti di un classico riutilizzo di strutture di epoca imperiale nel corso dei secoli.

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Eppure, benché si tratti di un terreno archeologicamente ricchissimo, con tanto di scavi in corso da anni, lo Stato, o meglio una delle sue espressioni amministrative, ha lasciato che potesse andare all’asta per essere comprato da un privato, tra l’altro dopo una serie di rilanci, come leggiamo dalla stampa locale: la masseria Garzia, partita da 16.200 euro è stata aggiudicata a 52.900. Calcoliamo che, come è possibile vedere dalle foto, quando parliamo di rudere lo facciamo non solo in senso “archeologico” ma anche in senso “immobiliare”, quindi una cifra non da poco per circa 750 metri quadrati di terreno. Ora toccherà allo Stato intervenire, come ha già promesso di fare nelle scorse settimane, attraverso la Soprintendenza. Il diritto di prelazione dovrebbe scattare (questo l’augurio comune), oppure l’esproprio, altrimenti la privatizzazione dell’area archeologica sarà cosa reale, e scavare, per le università di Foggia e di Bari, sotto la direzione del professor Giuliano Volpe (Bari), Roberto Goffredo, Maria Turchiano (Foggia), diventerà un’impresa impossibile senza un accordo con il nuovo proprietario.

La vicenda sorprende sotto vari aspetti. Perchè mai un privato dovrebbe aggiudicarsi un’area su cui è probabile che lo Stato faccia valere i suoi diritti/doveri di tutela, visto che si tratta di un sito oggetto di indagini molto intense da parte degli archeologi, e con notevoli risultati?

Certamente colpisce che tutto questo avvenga nel momento in cui gli archeologi sono impegnati nell’indagare l’insediamento di Sipontoci dice il professor VolpeSta emergendo l’anfiteatro, certo, ma anche una chiesa medievale con resti di affreschi, un cimitero proprio nello spazio in cui un tempo erano la cavea e l’arena, ampi tratti delle mura romane della città di Siponto, utilizzate fino al medioevo. Colpisce, certo, che una parte della città venga venduta a un privato, di cui al momento ignoriamo le intenzioni“.

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Non tutto il male viene forse per nuocere. Diciamo che a livello locale Siponto (siamo nel comune di Manfredonia) non ha finora riscosso tutta l’attenzione che merita sia per il suo patrimonio archeologico con i risultati scientifici conseguenti, sia per l’immensa potenzialità turistica che si vede già in embrione, a cominciare dalla magica opera contemporanea di Edoardo Tresoldi presso la basilica. La messa all’asta di un anfiteatro romano, perchè di questo si tratta in fondo, forse può essere una bella scossa per tutti i “portatori d’interesse” della comunità.

 

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