sabato 27 Aprile 2024

Magna Grecia, una storia mediterranea. Maurizio Giangiulio connette l’Italia alla mobilità del grande mare

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Quella della Magna Grecia è una storia mediterranea. Il titolo del libro-introduzione sull’argomento, scritto da Maurizio Giangiulio per Carocci, arriva subito al cuore della questione (non è scontato che tutti i titoli lo facciano, anzi). Giangiulio, ordinario di storia greca a Trento, nel consiglio scientifico della Scuola archeologica italiana di Atene, costruisce la sua sintesi ancorandosi alle scoperte archeologiche, spesso emerse negli anni più recenti. E l’archeologia, infatti, è un filo conduttore costante delle 200 pagine di questo profilo, per molti versi innovativo. Disorienterà chi si approccia allo studio della storia antica tenendo presente come strada maestra le fonti scritte, perchè porta prepotentemente in primo piano, più che la storia politica, quella interazione culturale che il Mediterraneo ha conosciuto dall’VIII secolo a.C. alla vittoria di Roma su Pirro, limite cronologico del volume. D’altronde Giangiulio è uno studioso della mobilità mediterranea, e da questa parte per segnalare le origini di quel complesso movimento che da sempre gli storici definiscono coloniale, ma che non può certamente esaurire  la storia dell’Italia meridionale preromana. L’autore ricorda i modelli interpretativi della “connettività”, teorizzato in The Corrupting Sea di Horden e Pourcell, e dei networks, proposti da Maikin in A Small Greek World, che studia le dinamiche, appunto “di rete”, dei movimenti “coloniali” del mondo greco tra l’VIII e la fine del VI secolo. I nuovi dati archeologici, mette subito in chiaro Giangiulio, hanno modificato l’interpretazione cronologica e spaziale della mobilità marittima del Mediterraneo antico, con rotte che, passando dalla Sardegna (Sant’Imbenia) alla costa atlantica della penisola iberica (Huelva, vicino a Cadice), mostrano Greci, e parallelamente Fenici, attivi in un Mediterraneo “indaffarato” (p. 18), a cominciare da una cronologia sempre più alta, dalla metà del IX secolo a.C.

Con queste premesse il racconto della Magna Grecia-Una storia mediterranea, viene affrontato al di fuori della comfort zone della storia evenemenziale, e quindi il lettore non si aspetti in questa introduzione un comodo manualetto di sintesi. Il libro è invece un’aggiornata chiave critica per interpretare un modo molto più complesso, quello della Magna Grecia in relazione con chi già c’era sui territori, e delle più che complesse dinamiche tra le “colonie” e l’entroterra profondo. Una profondità culturale e sociale, più ancora che geografica, verrebbe da dire, seguendo le tante chiavi offerte da Giangiulio. Si passa da Pitecusa a Posidonia, da Elea a Crotone. Si osserva la rete e la fine di Sibari, la complessa realtà della Campania, l’età dei tiranni e dei “condottieri”. E si apre uno squarcio  aggiornato – e per molti sorprendente – sulle realtà che emergono dal mondo lucano e dei Brettii, che assumono la dignità di un capitolo. Se fin qui la sintesi mette a fuoco criticamente alcuni temi storici della Magna Grecia “allargata”, evidenziandone i problemi interpretativi e le questioni aperte, i tre capitoli finali rappresentano invece un “punto” molto stimolaìnte sui quadri ambientali in cui va in scena questa lunga storia, il rapporto tra i Greci e gli “altri” e il tema, sempre delicato, delle identità, in questo caso delle “identità coloniali”.

Introduzione stimolante, non per neofiti. Ma le 10 pagine finali di letture consigliate, una bibliografia ragionata, svolgono egregiamente il compito di mettere in mano al lettore (colto) una bussola molto utile per unire i punti del “network mediterraneo”. E gli archeologi saranno finalmente soddisfatti di un libro che unisce il loro lavoro in modo organico in una panoramica storica sintetica ma di ampio respiro.

REFERENCES

Giangiulio, M. (2021). Magna Grecia. Una storia mediterranea. Roma: Carocci.

Horden, P. e Pourcell, N. (2000). The Corrupting Sea: A Study in Mediterranean History. Oxford: Blackwell

Malkin, I. (2011). A Small Greek World: Networks in the Ancient Mediterranean. Oxford: Oxford University Press

Per segnalare libri da recensire scrivete a books@archaeoreporter.com

 

 

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