Il Museo Archeologico “Castromediano” di Lecce, è un museo di antica tradizione. Fondato nel 1868 da Sigismondo Castromediano, uno di quegli eruditi-patrioti che punteggiavano l’Italia dell’epoca, raccoglie preziose testimonianze della civiltà Messapica, ma, soprattutto, è concepito come una sorta di hub delle testimonianze materiali della storia del Salento, dalla preistoria ai giorni nostri. L’impatto architettonico interno ricorda un piccolo Guggenheim, ed è focalizzato nel raccontare i paesaggi reali e mentali del tacco d’Italia, quelli terrestri, del sacro, dei vivi, dell’aldilà e, soprattutto, quelli del mare, in questo caso sia Adriatico che Jonio.
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Non a caso il museo ha ospitato a inizio estate 2022 l’evento finale di UnderWater Muse, il progetto – sviluppato tra Friuli Venezia Giulia, Puglia e Croazia, che mira a rendere fruibili da tutti i cittadini i siti archeologici subacquei in prossimità della costa, di cui la stessa Puglia e l’Adriatico tutto sono particolarmente ricchi
L’ntervista ad Anna Lucia Tempesta (video sopra), conservatrice archeologa del Museo Castromediano di Lecce tocca il rapporto delle collezioni del museo con il mare, sia attraverso i tanti reperti dell’archeologia subacquea. Ricchissime le collezioni provenienti dalle tante grotte costiere salentine, primigeni approdi fin dalla preistoria delle già frequentate rotte del Mediterraneo. Non solo grotte costiere ma anche nell’entroterra, come per esempio la Grotta delle Veneri, che mostra antichissime statuine femminili e sassi finemente decorati.
PER APPROFONDIRE L’ARCHEOLOGIA SUBACQUEA E DELLE COSTE DEL SALENTO: