Diciamocelo, i topi al Colosseo ci sono sempre stati. Noi, permetteteci di scherzarci un po’ su, lo possiamo dimostrare con questa foto d’epoca, una copertina di Topolino gladiatore in versione francese (alla faccia di Asterix e i Gladiatori). Per il resto riferiamo la vicenda per dovere di cronaca, visto che ha assunto i contorni di uno scontro politico, che consideriamo veramente poco utile da entrambe le parti, con l’unico risultato di gettare ulteriore discredito sui beni culturali italiani.
Ecco una serie di dichiarazioni utili da archiviare, anche qui, per scopo puramente documentale, risalenti al 28 agosto:
“Voglio sgomberare il campo da qualsiasi dubbio – afferma Sabrina Alfonsi assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti di Roma Capitale – Roma non è una città invasa dai topi. Chi descrive una città assalita giorno e notte da ratti di ogni taglia non fa bene né alla capitale, né all’Italia. Qui i topi ci sono, ci sono sempre stati e, temo, sempre ci saranno. È così in tutte le metropoli al mondo. In tutte le città con un grande corso d’acqua e con un capillare sistema fognario.
Per quanto riguarda l’area del Colosseo che, lo ricordo, non è tra quelle per le quali riceviamo storicamente il maggior numero di segnalazioni, già questa mattina la responsabile dell’Ufficio Specie Sinantrope e Problematiche, una biologa stimata e di grande esperienza, ha effettuato un primo sopralluogo finalizzato all’individuazione di tane. Molto probabilmente, così ci dice la nostra esperta, l’uscita “anomala” di ratti coincide con i lavori che il Parco Archeologico del Colosseo sta svolgendo sulla piazza e più precisamente, come riporta il loro sito web, per lo scavo del settore sud e dei due ambulacri crollati. Questo stesso fenomeno, normalissimo, accade spesso in concomitanza di scavi, cantieri e movimentazioni terra. I ratti, spaventati da operazioni nuove, escono per cercare nuove tane.
A proposito di tane, l’Ufficio ha già provveduto a collocare un potente rodenticida nei punti non interessati dal passaggio delle persone e nella mattinata di domani posizionerà le esche di cattura nei tombini di tutta l’area. Domani pomeriggio, insieme al Direttore Generale di AMA, Alessandro Filippi, e al Direttore del Dipartimento Tutela Ambientale, Giuseppe Sorrentino, avremo il primo incontro con la Direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, per studiare le azioni da mettere in campo congiuntamente”.
Ma cosa aveva dichiarato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano all’ammiraglia del Tg1?
“Già questa settimana conto di convocare un tavolo, perché non mi accontento di una pulizia una tantum salvo poi ritrovarsi tra due settimane nella medesima situazione”.
“Noi siamo pronti anche a investire e farci carico su quell’area, che è di pertinenza del Comune di Roma lì ci vogliono fioriere, una pulizia permanente che venga fatta più volte al giorno, i cestini e deve finire quel mercimonio che si svolge attorno all’area del Colosseo: chi vende deve essere autorizzato e fare la regolare ricevuta fiscale. Occorre fare un’opera di bonifica di quell’area perché è un biglietto da visita dell’Italia nel mondo. É vergognoso che l’area archeologica più importante al mondo versi in queste condizioni. Quell’area non e’ di pertinenza del ministero ma del comune di Roma ma il tema non è chi è competente. Ho immediatamente chiamato il sindaco dicendogli a chiare lettere che questa situazione era intollerabile, so che sono intervenuti immediatamente e hanno pulito l’area ma evidentemente questo non basta. Bisogna fare di più”.
Ecco infine come aveva poi contro-replicato Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a turismo, moda, grandi eventi e sport di Roma:
“Roma quest’anno batterà ogni record sugli arrivi turistici. Questo non è frutto del caso, ma del lavoro della nostra amministrazione. Siamo tornati a essere la capitale dei grandi eventi sportivi e concertistici, togliendo al Nord Italia e ad altre metropoli europee, appuntamenti che ora arricchiscono l’economia cittadina, generano occupazione, creano nuovi flussi turistici e offrono un’immagine moderna che Roma aveva ormai perso.
Dispiace che il ministro Sangiuliano sottolinei soltanto un aspetto negativo senza notare l’enorme sforzo profuso dall’amministrazione per arrivare a questi numeri nel turismo della Capitale dopo anni di stallo per il settore. Purtroppo da New York a Londra, da Parigi a Milano il problema dei topi storicamente affligge le grandi città. Sarebbe forse più corretto e costruttivo lavorare insieme per dare lustro alla Capitale d’Italia e valorizzarne tutti gli aspetti, assegnando a Roma risorse adeguate e analoghe a quelle delle altri grandi capitali per migliorare la pulizia e il decoro.
Una critica di questo tipo sarebbe comprensibile se avanzata da un turista, meno se a sollevarla è il ministro della Cultura. Ve lo immaginate il sottosegretario di Stato alla Cultura britannico criticare Londra perché ci sono troppi topi? I turisti si domandano piuttosto quando potranno pagare il biglietto del Colosseo senza subire il bagarinaggio online che triplica il prezzo e che Soprintendenza di Stato e Ministero della Cultura sembrano non voler vedere. Questa sì che è un’emergenza che danneggia l’Italia e la credibilità di Roma”.
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