Prima un pezzo metallico. Poi un altro e un altro ancora. L’occhio attento di un ragazzo del Polesine, allora 14 enne, Francesco Brocadello, si accorge, anche grazie alla passione di suo padre, che si tratta di pezzi di un aereo.
È un mondo che si apre. Nel febbraio 1945 nessuno degli abitanti di Chiesa di Frassinelle si ricordava dello schianto di un aereo abbattuto. Erano quasi tutti sfollati, la battaglia delle ultime settimane di guerra infuriava. Ed invece il tenente Roberto Brandini era stato abbattuto.
Attenzione, al di là del nome, l’aereo era un P-47 Thunderbolt decollato dall’aeroporto di San Giusto a Pisa, per bombardare il ponte ferroviario di Ponte di Piave. Al ritorno dalla missione fu inquadrato dalla contraerea tedesca, all’altezza di Ostiglia. Era in forza al Primo Gruppo Caccia Brasiliano (Força Aérea Brasileira), di cui faceva proprio parte Brandini, il cui nome di origine italiana appare evidente.
Ridotto a un colabrodo, per Brandini non restava altro che saltare.
Ma, dice un racconto, , “uno dei suoi piedi rimase bloccato in qualcosa all’interno dell’abitacolo. Brandini ricorda solo di essere riuscito a liberare il piede approfittando dell’improvviso movimento dell’aereo, ma in quel preciso momento, la scheggia di una granata lo colpì alla testa”
Si ritrovò in una stalla, curato dai contadini italiani ma in condizioni molto serie. Poi finì all’Hotel Savoia di Abano, che era utilizzato come ospedale dai tedeschi, e in seguito a Verona. La resa lo colse mentre stavano trasportandolo in Germania, ma furono proprio i tedeschi a salvargli la pelle grazie alla chirurgia di guerra. E poi gli americani, altro intervento. Alla fine fu incredibilmente fortunato a salvarsi.
È vissuto fino al 1990, protagonista in Brasile anche di racconti a fumetti. La sua storia rivive ora in pochi ma significativi reperti, recuperati e contestualizzati dall‘Associazione Aerei Perduti Polesine, finalmente visibili assieme ad altri importanti ritrovamenti (vedi sotto) al Museo della Seconda Guerra mondiale e del Fiume Po a Felonica (Comune di Sermide e Felonica, Mantova).