venerdì 26 Aprile 2024

Proposta DASPO per i “vandali della cultura”, un’ipotesi surreale

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Ha fatto molto discutere, nella scorsa settimana, la proposta di legge che ha visto come primo firmatario Marco Lisei (Fratelli d’Italia), a tutela del patrimonio culturale, diffusa come un modo per inasprire le conseguenze degli atti ultimamente condotti dai cosiddetti eco-vandali.

SI tratta di un tema che coinvolge differenti dimensioni, molto dibattute, alcune delle quali tuttavia affondano in quella visione “politicizzata” della cultura, che è tanto cara a chi non sa separare la cultura dall’ideologia. Il primo tema, e quello che più ha avuto successo nei talk-show, ad esempio, riguarda il cosiddetto comportamento degli eco-vandali e vale a dire movimenti di ambientalisti che, per attirare l’attenzione sull’importanza del climate change, coprono di vernice non nociva o comunque creano provocazioni legate ad alcuni dei capolavori della storia dell’arte.

Il dibattito pubblico su questo tema si è concentrato sulla dimensione morale: si tratta di un atteggiamento da tollerare, condannare o accogliere con piacere? Questa tematica ha dato vita anche a momenti ilari, come quando il Professor Montanari, che prima di divenire opinionista è stato uno degli estremisti della conservazione dell’arte, si è dichiarato favorevole a questo tipo di azione, malcelando il proprio gusto per la boutade televisiva. Così come ilare è, per certi versi, la risposta che pare essere di tutt’altra indicazione, del senatore Marco Lisei.

Nella proposta di legge che lo vede primo firmatario, infatti, sono sicuramente presenti delle osservazioni sensate, che possono probabilmente riflettere anche un cambio di sensibilità della nostra società su certi temi. Tali elementi tuttavia, sfioriscono sotto l’abbagliante sfavillio nazional-popolare della proposta di DASPO urbana per la cultura. In pratica, come ha riportato lo stesso Lisei al Corriere della Sera, chi ha firmato la proposta di legge vorrebbe che il prefetto possa disporre il divieto di avvicinamento entro dieci metri dai monumenti. Le potenziali implicazioni concrete di questa ipotetica DASPO sono così surreali da rendere tutta la vicenda semplicemente risibile.

Meno risibile, invece, è il modo in cui nel nostro Paese si tendono a trattare dei temi che invece potrebbero favorire la nascita di un dibattito serio, con riflessioni sensate, che non sappiano di slogan o di curva da stadio. Ma questo è un argomento serio, che merita uno spazio diverso da quello di queste notizie.

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