Una domus romana di 500 metri quadri, sviluppata attorno al suo cortile. L’intonaco dipinto alle pareti, l’ipocausto, pavimento cementizio, le tracce di una fontana e di un pozzo. E, come spesso capita comprensibilmente, i media si sono interessati al ritrovamento archeologico soprattutto quando l’INRAP, la struttura francese che si occupa di archeologia preventiva, ha reso noto che sono stati rinvenuti dei locali decorati con pavimenti musivi. Si trova a Nîmes (Nemausus), nel quartiere di Jaean-Jaures, e gli scavi, ancora in corso, vanno avanti dalla fine del 2022.


Tuttavia, questi resti sono meno leggibili a causa del loro stato di conservazione non sono ideali, anche perchè l’edificio risulta distrutto da un vasto incendio, che segna la fine della funzione della domus stessa. I crolli hanno però permesso di “sigillare” alcune parti del sito in modo da fornire rilevanti dati archeologici sulla sua storia che si inserisce – dicono dall’INRAP – in un contesto molto urbanizzato nella tarda antichità ma precedentemente rurale, e nuovamente passato ad uso agricolo fino al 1700 inoltrato.