domenica 24 Settembre 2023

Philomena Cunk non è solo la nemesi comica di Ancient Apocalypse: aiuta la comunicazione dell’archeologia ma la mette a nudo

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Potremmo dire che Philomena Cunk, interpretata da Diane Morgan, è un personaggio frutto del genio comico. Ma non avremmo scoperto nulla di più di quanto già si sapesse, perlomeno da chi – e sono in molti – la segue da almeno un decennio. Nella serie “Cunk on Earth“, Philomena, l’improbabile giornalista-conduttrice di un programma di grande divulgazione (sullo stile dei nostri Angela, o di Sir David Attenborough, per restare nell’ambito britannico), si cimenta in cinque puntate sulle grandi domande della storia dell’uomo sulla Terra. In particolare la prima puntata tocca i grandi temi dell’archeologia, e qui inizia il bello. Pur essendo una serie comica, riesce ad essere infinitamente più efficace dal punto di vista scientifico della serie-spazzatura che la stessa Netflix trasmette sulla medesima piattaforma, ossia il catastrofico guazzabuglio di sciocchezze di Ancient Apocalypse, il minestrone bufalo-complottaro del fanta-narratore Graham Hancock. E  talvolta -anticipiamolo – più efficace di alcune produzioni “serie”.

La conduttrice Philomena Cunk pone domande del tutto strampalate e paradossali – comiche appunto – sulle mummie, le piramidi, l’evoluzione umana, l’impero romano e altri “best seller” della divulgazione archeologica e, ahimè, non raramente fanta-archeologica. “Come facevano gli uomini primitivi a fabbricare utensili se camminavano a quattro zampe?” – chiede all’esperto.

La parte geniale è che l’esperto è un vero esperto spesso ai vertici della disciplina, o comunque di istituzioni prestigiosissime, che si presta al confronto. Qualcuno risponde a tono, altri non riescono, comunque, a mascherare il proprio imbarazzo. Il volto imperturbabile di Philomena, che non si sposta mai di un centimetro dai suoi pregiudizi, luoghi comuni e idee strampalate, genera il cortocircuito comico. Ma come ha risposto, ad esempio, Paul Bahn, uno degli archeologi più letti in questi decenni? “Non pensiamo camminassero a quattrozampe. Siamo sicuri che camminassero eretti probabilmente da almeno due milioni di anni“. “Ma per produrre gli utensili, usavano le zampe davanti o quelle dietro?“, e via di questo passo… Alla domanda comica spesso coincide una risposta non banale, scontata, magari a una domanda mai posta da altri, di sicuro non in quei termini. Comica, ma non necessariamente assurda. E che ci fa pensare come la banalità degli autori – in molte produzioni – a volte sia il male assoluto.

In altri casi gli autori della produzione, trasmessa dalla BBC (sono ben sei, a cominciare da Charlie Brooker), sono più feroci, e la risposta è talmente impossibile per un “normale” professore non abituato al dialogo comico, da rendere le espressioni facciali degli accademici assolutamente esilaranti. “Le mummie hanno mai girato in bicicletta?“. Anche i luoghi sono reali (per esempio il Parco del Colosseo) e girati ai massimi standard documentaristici britannici, senza risparmio di produzione.

QUI IL TRAILER DI CUNK ON EARTH

Gli inglesi li chiamano mockumentary, che noi potremmo tradurre come “documentari grotteschi”, o “documentari-farsa”. Se Philomena Cunk ci fa ridere (per ora solo nella versione inglese, non è doppiata in italiano, e non crediamo sia impresa facile), a un certo punto, però, sorge un terribile dubbio. Ovvio che  uno pensi al “bersaglio facile”, ossia i documentari bufalari come la già citata Antica Apocalisse o i vari Voyager e derivati nostrani. Ma il sospetto che si possa applicare il modello, la messa a nudo comica, anche a produzioni “serie”, accademiche, divulgative, a documentari blasonati, rende la cosa più intrigante, e al contempo preoccupante. In realtà questi stilemi, queste domande mal documentate, questa comunicazione tutta mirata al sensazionale, all’eccezionale, al mistero da risolvere, emerge anche nella produzione “ufficiale”. E lo stesso dicasi per le frasi fatte, i luoghi comuni, i tic comunicativi. Mettiamo dentro anche noi stessi nel sospetto, naturalmente, non abbiamo la presunzione di tirarci fuori.

Vista da questa chiave di lettura Philomena Cunk e la sua Cunk on Earth fa molto ridere, ma ci porta anche su un piano angosciante, con la domanda “Ma allora ce l’ha con noi, anche noi siamo cosi?“. E, come gli esperti di cui parlavamo sopra, non sempre siamo in grado di dare una risposta, o preferiamo non darla.

Ancient Apocalypse: un prodotto di fiction spacciato per documentario, destinato a fare danni irreversibili. Un errore di Netflix

 

 

 

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