“Ci ha lasciato Jacopo De Grossi Mazzorin. Un docente, un Maestro ma soprattutto un grande amico di tutti noi. Per 20 anni, nel Laboratorio di Archeozoologia da lui fondato presso l’Università del Salento, ha formato tanti allievi della nostra Scuola che ricorderanno per sempre la sua guida e la sua profondità di studioso. Ricorderemo però tutti anche la sua innata allegria e il suo senso dell’umorismo che aiutavano a sdrammatizzare i momenti più complicati. Ci mancherai tanto Jacopo”. Questo il post che annuncia la morte del professor Jacopo De Grossi Mazzorin sulla pagina FaceBook della Scuola di specializzazione in beni archeologici dell’università del Salento.
Lo studioso è stato uno dei grandi divulgatori, e formatori, dell’archeozoologia in Italia. Suo, ad esempio, il manuale della disciplina edito da Laterza. Il suo curriculum denotava comunque una conoscenza approfondita non solo del suo principale soggetto di studio, ma anche dei complessi meccanismi dell’archeologia italiana, avendo a lungo lavorato in Soprintendenza in Abruzzo e a Roma, e in seguito come professore all’università Salento.
Un’esperienza vasta e internazionale, dalle delle missioni archeologiche italiane ad Ebla e Tell Tuqan, in Turchia (Mersin), in Nepal (Gotihawa), nella Repubblica Dominicana (Loma Perenal), in Marocco, Tunisia (Althiburos) e a Malta (Tas Silg), oltre che la partecipazione attive alle associazioni specialistiche italiane e internazionali.
Jacopo De Grossi Mazzorin, scrive il professor Giuliano Volpe, è stato “fondatore della Archeozoologia in Italia, attivo su più campi, della preistoria e della storia antica medievale e moderna, ha fornito un apporto fondamentale per fondere il dato faunistico con gli altri sistemi di fonti archeologiche e soprattutto con l’interpretazione storico-archeologica. Autore anche di manuali importanti per la formazione dei giovani e utili per tutti noi. Aveva realizzato nell’Università di Lecce uno straordinario laboratorio di archeozoologia che per decenni è stato un riferimento fondamentale”.
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