giovedì 28 Marzo 2024

Dall'”ammasso di ferraglia” al tesoro di informazioni: sul semicingolato tedesco recuperato dal Po in secca anche la mimetizzazione bianca della campagna di Russia

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La secca del Po ha permesso nel marzo 2022 l’operazione di archeologia dei conflitti (Conflict archaeology) di recupero di un semicingolato tedesco Sd. Kfz 11. Ci sono le critiche di chi, lecitamente, non conosce le possibilità offerte da questo ramo dell’archeologia, quando la definizione “ammasso di ferraglia” equivale a “ma sono solo quattro sassi” usata spesso per gli scavi “classici” a proposito di una scoperta archeologica che non rientri nel canone del “tesoro”. A queste critiche non si può che rispondere con la ragione di vita stessa dell’archeologia, ossia delle possibilità di accrescimento delle conoscenze offerte da una testimonianza materiale letta nel suo contesto. Già alle prime indagini, infatti,  il mezzo rivela una storia sorprendente. È un’ autentica “biografia di un veicolo militare” quella che emerge. E con essa anche quella degli uomini che a questo semicingolato, in fondo, avevano legato i propri destini. I responsabili e i volontari del Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po di Felonica (Mantova) hanno infatti scoperto che, nel relitto conservato nel fango del Po, in condizioni anaerobiche, si solo salvati i molti strati di ridipintura. Quindi è emerso il Feldgrau tipico dell’esercito tedesco nei primi anni di guerra, ed è emerso, anche, il bianco, che chiaramente mostra la mimetizzazione che il veicolo aveva attuato sul fronte orientale, quindi in Russia.

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Il semicingolato, e i suoi reparti, erano poi arrivati come in un’odissea, anche sul fronte Sud, quello italiano. Qui, altra colorazione, probabilmente ad acqua, perchè il fiume se l’è portata via. I colori, con le loro sovrapposizioni, sembrano di per sè un’unità stratigrafica, che ricostruisce in modo chiaro i movimenti del mezzo, del cannone che portava e dei suoi serventi, fino alla tragica ritirata, combattuta contro gli Alleati ( e in questa area anche i paracadutisti italiani della Centuria Nembo), conclusasi in questo punto del Po il 24 aprile 1945.

L’ultima resistenza dei tedeschi in ritirata sul fiume Po

La tattica delle task force anglo-americane, con le sue puntate offensive, portarono al nuovo attrito con le forze tedesche in ritirata nella pianura del Po, dal 20 aprile 1945. I tedeschi dovettero fare in fretta, con una resistenza mirata e concentrata su punti chiave: ponti, incroci, traghetti (sul Po i ponti erano stati distrutti, non tutti quelli sugli altri fiumi e canali). Il 23 aprile giunsero a Sermide, dove il 165° Artillerie-Regiment stabilì una testa di ponte difensiva sul canale Fossalta, che resistette fino alla notte del 24 aprile. C’erano anche i paracadutisti (1 e 4^ Fallshirmjäger ), con elementi corazzati della 304^ Schwere-Panzerabteilung, con dei Tiger in linea. Mentre tutti gli uomini si sganciavano per attraversare i Po con ogni mezzo, traghetti, barche, zattere di fortuna, i cannoni e alcuni carri combatterono fino all’ultimo colpo, prima di autodistruggersi. Altrltavennero distrutti o gettati sulle sponde del Po. È quello che accadde al semicingolato Sd.Kfz.11, che sganciò il proprio cannone (un FH 18 da 10,5) al posto di combattimento e poi venne gettato in acqua a motore acceso, ovviamente senza guidatore. Le tante piene del Po lo spostarono e lo fecero ruotare di 180 gradi in mezzo al fiume. Che lo ha restituito, grazie a mirate ricerche, solo nella grande magra della primavera 2022. I resti dei panzer, dei veicoli, delle munizioni furono abbandonati e recuperati dai contadini e dai “recuperanti” per i preziosi materiali, nella penuria del dopoguerra. Li ritroviamo nei fienili, nelle case contadine, nel terreno. E nel museo di Felonica, ad opera dei ricercatori alleati con soprintendenza e archeologi professionisti, per ricostruire una storia che fa parte delle radici del territorio

(Grazie a Simone Guidorzi per le informazioni riportate)

IL VIDEO DEL RECUPERO DEL SEMICINGOLATO NEL PO IN SECCA:

Secca fiume Po, recuperato a Sermide (Mantova) semicingolato tedesco Sd.Kfz.11 della Seconda Guerra Mondiale – Il video

 

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2 Commenti

  1. Complimenti! Mi permetto di fornire una piccola precisazione: non si tratta di “Feldgrau” ma del grigio RAL 7016 noto anche come “Wehrmacht Heer Panzergrau”. Il feldgrau era il tipico colore – una tonalità caratteristica di grigioverde- del panno delle uniformi della Wehrmacht durante la guerra e anche del colore di elmetti, contenitori e di parte dei finimenti in cuoio e pelle. Fino al 1942 i mezzi corazzati e ruotati erano invece verniciati in una tonalità di vero e proprio grigio (il RAl 7016) a cui spesso i vari reparti sovrapponevano mimetizzazioni improvvisate con le vernici a loro disposizione. Dal1942, in considerazione e dell’elevata visibilità del grigio le industrie tedesche iniziarono ad applicare sul rosso minio dei mezzi appena prodotti una base giallo ocra, che costituisce il colore di base per tutte le tipologie di mezzi tattici. Ne potete vedere i resti sulla ruota del Tiger presente in un altro dei vostri interessantissimi video.

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