Nelle cosiddette “conferenzone di fine anno” le forze dell’ordine fanno a gara per dare i numeri. Chi non ha mai difficoltà a sciorinare lunghi elenchi di beni recuperati sono i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. Loro stessi, nel bilancio di fine anno alla presenza del ministro della Cultura Dario Freanceschini, hanno parlato del caveau presso la loro sede di via Anicia, a Roma, letteralmente traboccante di – citiamo il comunicato – “sculture in marmo e teste in terracotta, antefisse e crateri, vasi e anfore, coppe e brocche, monete in argento. Sono opere d’arte e oggetti di uso comune di grande interesse storico, risalenti alle civiltà romana, etrusca, magnogreca e apula. La datazione si colloca fra l’VIII secolo a.C. e il I secolo d.C., il valore complessivo può essere stimato in circa 10 milioni di euro“.
QUI IL VIDEO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI RECUPERATI DAI CARABINIERI TPC:
Questo “catalogo” arriva dagli Stati Uniti, dove il Procuratore Distrettuale di Manhattan Cyrus Vance ha restituito all’Italia 201 pezzi che erano stati acquisiti da musei e grandi collezionisti. Musei e collezionisti, aggiungiamo noi, di solito ben consepevoli della “leggerezza” del lorio acquisto, che alimenta il mercato clandestino e, di conseguenza, i saccheggi del nostro patrimonio archeologico, insomma, i soliti tombaroli e i trafficanti che ruotano attorno a questo aspetto della criminalità niostrana
Larestituzione è avvenuta in pompa magna al consolato, e il giorno dopo un volo ha riportato i reperti a casa, con tanti ringraziamenti a chi con i carabinieri TPC aveva collaborato nelle indagini, ossia, F.B.I. e H.S.I. (Homeland Security Investigations).
Quaranta di questi reperti resteranno in mostra, fino al marzo 2022, al Consolato Generale d’Italia a New York e all’ Istituto Italiano di Cultura. Tra questi alcuni pithoi, con decorazione “white on red”, alcuni vasi in impasto con decorazione incisa, un’anforetta ad anse cuspidate, di tipica produzione laziale, presente ad esempio a Crustumerium, sito archeologico nel mirino dei tombaroli, un’anfora a figure nere attribuita al Pittore di Micali, un cratere a campana pestano attribuito a Python, unico ceramografo del luogo insieme ad Assteas di cui si conosca il nome, raffigurante Dioniso e un satiro.
Non manca, tra i saccheggi, la ceramica apula, con due phialai, di cui una attribuita alla bottega del Pittore di Dario.


Importante la testa in marmo raffigurante l’imperatore Settimio Severo, del II sec. d.C., oggetto nientemeno che di una rapina a mano armata il 18 novembre 1985 ai danni dell’Antiquarium dell’anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (CE), ad opera di delinquenti che finora l’hanno fatta franca.
“La testa è stata individuata nel settembre 2019 dalla Sezione Elaborazione Dati del Comando TPC e segnalata al Reparto Operativo, quale lotto 314 dell’asta 18.807 del 28 ottobre successivo della Christie’s di New York. Il bene, che partiva da una base d’asta di 600.000 dollari USA, su richiesta dei Carabinieri è stato ritirato dalla vendita. Il dato è stato poi comunicato, fornendo gli elementi utili all’identificazione e alla rivendica, al dr. Matthew Bogdanos, responsabile dell’Antiquities Trafficking Unit del Manhattan District Attorney’s Office – County of New York (USA), che nel mese di giugno 2020 ha disposto il sequestro.
La vicenda, oltre a dimostrare come la restituzione alla collettività dei preziosi beni consenta la ricomposizione di percorsi storici, culturali e sociali, altrimenti leggibili solo parzialmente, costituisce prova della collaborazione consolidatasi, nel corso degli anni, tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e le Autorità Giudiziarie e di Polizia statunitensi, in particolare con il New York County District Attorney”. (da comunicato dei carabinieri TPC)
I furti di beni culturali – informa il ministro Franceschini – sono stati complessivamente 334, così ripartiti: musei 12, luoghi espositivi 83, luoghi di culto 122, archivi 11, biblioteche 16, luoghi privati e pertinenze 90.
Dall’inizio dell’anno i Carabinieri del TPC hanno effettuato 1.811 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d’intesa con il comparto Forestale dell’Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 225 persone e al sequestro di 10 immobili e 25 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.
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