A Siponto (Manfredonia-Foggia) da settembre (2021) ha preso il via la prima campagna di scavi archeologici “Sipontum: archeologia globale di una città portuale”, destinata ad essere condotta per alcuni anni dalle Università di Bari e di Foggia, in collaborazione con il locale Parco archeologico di Siponto e con la supervisione Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio di Foggia in concessione ministeriale. La prima campagna durerà fino alla metà di ottobre
La direzione degli scavi è affidata ai professori Roberto Goffredo, Maria Turchiano e Giuliano Volpe, nell’ottica del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia inter-ateneo, e ricercatori di PASAP_Med (Patrimoni archeologici, storici, architettonici, paesaggistici mediterranei).


Come da “manuale” per gli scavi archeologici di ampio respiro, l’attività sul campo è stata preceduta da prospezioni geofisiche che hanno mostrato chiaramente la presenza di strutture urbane romane e medievali. La prima area è quella che ha per fulcro l’anfiteatro, mentre in una seconda zona si mira a comprendere le trasformazioni di un’isolato dall’età romana agli insediamenti medievali. L’obiettivo è ancora più ambizioso, perchè contemporaneamente le prospezioni geofisiche sono destinate a continuare, con lo scopo di ottenere una mappa più precisa dell’abitato all’interno del circuito delle mura difensive.
SIPONTUM, UNA STORIA DA RICOSTRUIRE GRAZIE ALL’ARCHEOLOGIA
Riportiamo qui di seguito le notizie storiche diffuse dal comunicato introduttivo delle due università:
“Centro dalle origini mitiche legate alla fondazione di Diomede e scalo portuale di Arpi, Sipontum fu la pima colonia marittima romana, fondata nel 194 a.C. e ripopolata pochi anni dopo nel 185. Conobbe un notevole sviluppo in età imperiale e tardoantica, quando fu sede di una importante diocesi paleocristiana, incrementando la funzione di scalo mercantile soprattutto, posto lungo le rotte adriatiche e in collegamento con l’opposta sponda e con il Mediterraneo orientale. Con la conquista longobarda fu scelta come sede di gastaldato. Alla metà del XII secolo la distruzione da parte dell’esercito di Gugliemo I, accentuò la parabola involutiva del centro. Il destino della città infatti sembra essere stato segnato, fin dai tempi della deduzione della colonia, da fattori di natura ambientale, con il progressivo impaludamento della costa e l’insabbiamento dell’area portuale. Nel corso del XIII secolo si consumò l’epilogo dell’esperienza insediativa di Sipontum, abbandonata definitivamente anche per il sopraggiungere di fenomeni sismici, e trasformata in una cava di materiali per la vicina Manfredonia, fondata da Manfredi nel 1263.
Siponto rappresenta pertanto un caso esemplare di città antica e medievale abbandonata e consente pertanto di approfondire numerosi temi, dalla fisionomia di una colonia romana a quella della città nelle fasi tardoantica e medievale e in particolare al ruolo centrale del porto, oggi interrato ma in antico perfettamente funzionante, base operativa anche dei commercianti di grano apuli.”
ECCO IL VIDEO-REPORTAGE SUGLI SCAVI ARCHEOLOGICI A SIPONTO:
Siponto, la colonia romana “invisibile” inizia a svelarsi agli archeologi. La campagna di scavo 2021