Gli scavi archeologici dell’estate 2021 nel Foro di Pompei hanno individuato e indagato un grande edificio che si trova in parte sotto il Tempio di Giove. Come raccontato nell’intervista al professor Luigi Caliò dell’Università degli Studi di Catania, si tratta di un lavoro che cerca di comprendere le fasi più antiche della grande area pubblica di Pompei, ancora prima della trasformazione in colonia romana, dopo Silla.
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Individuati un altare e probabilmente un secondo nei pressi del muro dell’edificio antico. Lungo lo stesso muro una serie di fosse votive che hanno attratto, per il loro numero, l’attenzione degli studiosi, anche se lo scavo si è fermato per ora agli strati di accumulo. In attesa delle valutazioni dei risultati dello scavo da parte degli archeologi, appare evidente che le prossime campagne di scavo si concentreranno sul lato ovest del Foro per indagare in continuità l’edificio scoperto nel 2021. Inoltre, avendo già svolto la campagna di rilevazioni geofisiche di tutta l’area si sta valutando di aprire un saggio di scavo anche nella parte opposta rispetto a quella oggetto di indagine in questi anni. Gli scavi, coordinati dal Parco Archeologico di Pompei, rappresentano di fatto una continuazione del lavoro di comprensione del Foro pompeiano intraprese dal professor Enzo Lippolis , scomparso nel 2018. (Edit: intervista realizzata a luglio 2021)
Importanti saranno quindi le conclusioni scientifiche che verranno elaborate dopo lo scavo, sia provvisoriamente, sia al termine delle prossime campagne, per poter restituire un quadro molto più preciso e ampio della cronologia più antica di Pompei, in armonia con gli altri scavi delle ultime stagioni, speso tesi proprio alla conoscenza della città prima dell’eruzione e del lungo periodo tra le sue origini e la sempre crescente presenza di Roma in quest’area della Campania
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