di Marco Paperini*
La Torre di Populonia
Alla metร del XII secolo, allo scopo di incrementare il sistema difensivo marittimo compreso tra Bocca dโArno e Piombino, i Pisani costruirono la torre, che vediamo oggi ergersi al centro della Rocca. Fu questo il primo nucleo dellโodierna Populonia (Piombino). La Torre ha costituito per secoli un elemento fondamentale nel sistema difensivo marittimo: permetteva, infatti, di controllare un ampio tratto di mare compreso tra Castiglioncello a nord e Punta Ala a sud, le isole di Capraia, Gorgona, Elba, Palmaiola e la Corsica, e una buona parte di entroterra, dalle colline del campigliese alla via Aurelia.
La Rocca e lo Stato di Piombino
Con molta probabilitร , di poco successiva alla torre fu la costruzione della piccola chiesa, nata a servizio della guarnigione militare di stanza a Populonia tra il XII e il XIII secolo e oggi dedicata a Santa Croce. Nato lo Stato di Piombino, per volontร di Gherardo, nel 1399, fu con molta probabilitร il Jacopo III Appiani che dette nuova vita a Populonia, allo scopo di rafforzarne lโimportanza strategica fu costruita, intorno alla torre medievale, una Rocca dotata di una semitorre circolare, una sorta di baluardo.
Cosรฌ come per il Rivellino di Piombino, nelle murature della rocca si riconoscono blocchi squadrati di pietra panchina provenienti da edifici piรน antichi smontati per riutilizzarne il materiale edilizio.
La funzione principale della Rocca era la difesa del territorio dagli attacchi dei pirati che fin dallโantichitร erano attivi lungo la costa. Infatti, il rischio di incursioni era reale ed elevato: nel 1465, ad esempio, il pirata levantino Prendibene rapรฌ alcuni uomini intenti a lavorare nei pressi di Porto Baratti; nel 1555, una flotta di โนโนgalee e galeotte dโAlgeriโบโบ tentรฒ lo sbarco a Baratti con il preciso intento di espugnare Populonia ed ancora nel 1582 pirati turchi rapirono quindici boscaioli che stavano lavorando nella selva di Biserno, non distante dal confine del Principato, nei pressi dellโodierna San Vincenzo.
La volontร degli Appiani prevedeva non solo il capillare controllo del territorio che, come detto, era esposto alle scorrerie e alle incursioni dei pirati, prima Saraceni e poi Turchi, ma anche al ripopolamento di questa zona del promontorio, con una mirata politica di incentivi, destinati prevalentemente ai cรฒrsi. Dunque, per incentivare la popolazione a trasferirsi a Populonia, i Signori dotarono il borgo di mura difensive, realizzando cosรฌ il Castello vero e proprio che occupava una superficie di poco superiore allโettaro ed era dotato di due porte, quella detta Piombinese, verso sud, e quella detta โa mareโ, oggi scomparsa, rivolta verso il Golfo. Allโinterno del Castello, per ospitare le magistrature del piccolo comune, fu edificato lungo la via principale il Palazzo pubblico, oggi riconoscibile nellโedificio detto La Canonica.
Il castello e la famiglia Desideri
Nel 1695 il Castello di Populonia, insieme al patrimonio di boschi e terre un tempo afferenti al Monastero di San Quirico, fu concesso dalla Comunitร di Piombino a Pier Maria Desideri, esponente di unโimportante famiglia piombinese, forse di origine spagnola e che, nel 1773, ottennero il titolo nobiliare a Volterra e furono ammessi alla nobiltร del Granducato di Toscana. Con il passaggio di Populonia alla famiglia Desideri, il Castello vide la propria trasformazione in una fattoria di modello latifondista che occupava, anche grazie ad acquisizioni successive, buona parte della pianura piombinese.
Fu il conte Giovanni Desideri (1800โ1879), esperto in scienze agrarie ed appassionato di antichitร , a finanziare, su iniziativa della madre Orsola Inghirami, sorella del celebre archeologo Francesco Inghirami, i primi scavi archeologici a Populonia. Lo stemma della famiglia Desideri, che raffigura lโelmo e un braccio armato legato ad una catena che tiene nella mano un ramo di palma, si trova scolpito sopra la porta dโingresso di quella che era la villa padronale, affacciata sulla via principale, di fronte allโantico Palazzo pubblico.
*Public Historian – Past Experience
PER VISITARE LA TORRE DI POPULONIA, qui il link alle informazioni
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