Insula Occidentalis di Pompei, un cantiere di messa in sicurezza nel parco archeologico promette di rendere visitabili monumenti di grande importanza come le cosiddette “ville urbane” di Marco Fabio Rufo e di Maio Castricio, della Casa del Bracciale d’Oro e della Biblioteca. Ville perchè sfruttavano la posizione privilegiata sul Golfo di Napoli. Non erano a disposizione del pubblico perchè attualmenteadibite a sedi di laboratorio.
Certo, bisognerà sopportare una gru alta 65 metri, ma entro un anno i lavori dovrebbero essere portati a compimento
L‘ Insula Occidentalis è situato è proprio ai confini degli scavi, nell’insula VI. Si tratta di terrazze panoramiche, aperte sul mare e disposte letteralmente “a gradoni” per poter godere del panorama.

“Affreschi, mosaici, arredi sono gli elementi ancora oggi presenti che costruiscono uno spazio dove si sperimenta il piacere del vivere e il lusso quotidiano – ricorda un comunicato dell’ufficio stampa del parco archeologico di Pompei – spazi immersi in una raffinata bellezza fatta di pitture dai colti riferimenti letterari o che ritraggono lussureggianti giardini aperti sulla vallata dove il fiume incontra il mare; mosaici pavimentali con marmi colorati provenienti da diverse regioni dell’impero arredavano gli ambienti, mentre spettacolari giochi d’acqua arricchivano le sale da pranzo all’aperto“.
I soldi provengono dai fondi CIPE del Piano Stralcio “Cultura e Turismo” Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e da fondi propri del Parco Archeologico di Pompei.
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