L’ Università di Padova e l’ Università Ca’ Foscari di Venezia lavorano da tempo su Altino, l’importante città di terraferma prima degli antichi Veneti e poi dei Romani, molto antecedente alla nascita di Venezia sulla laguna.
Recentemente ci si è concentrati sull’individuazione di quella che un tempo fu l’area portuale dell’antica Altinum, dove sfocia il Sile, e a poca distanza anche dai fiumi Zero e Dese.
Uno snodo fondamentale nell’antichità, tra il mare Adriatico e vie importanti come la via Annia e la Claudia Augusta. Un sistema culturale e commerciale che univa altri empori importanti come Spina e Adria, oltre alle città più influenti dell’entroterra, a cominciare da Padova, Patavium.
Non invasive, ma molto efficaci
Sono ora le ricerche non invasive degli ultimi anni a permettere di delineare e di individuare sul terreno, grazie a immagini aeree e satellitari, alle indagini geofisiche e a ricerche subacquee, il sistema portuale di cui l’antica città era dotata.
Oltre agli scavi archeologici, che di fatto vanno avanti in periodi alterni da un secolo, sono le tecniche non invasive ad avere offerto grandi possibilità di approfondimento agli studiosi, permettendo di programmare i futuri interventi sul territorio. E di arrivare nell’ultimo decennio a una mappa sorprendentemente integra della città.
Il lungo lavoro ha avuto fulcro nelle indagini compiute dal team del professor Paolo Mozzi, professore associato in geografia fisica e geomorfologia dell’Università di Padova, con a simbolo un’immagine satellitare che aveva fatto scalpore, trattta da un articolo scientifico su Science una dozzina di anni fa (A. Ninfo, A. Fontana, P. Mozzi, F. Ferrarese, “The Map of Altinum, Ancestor of Venice” in Science 2009/31).
La sinergia ha avuto un percorso virtuoso con Carlo Beltrame, professore associato di archeologia marittima all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, che ha approfondito proprio l’area portuale. Con il coordinamento della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, e grazie a proprietari disponibili dei fondi agricoli, si sono svolti dei veri e propri survey di superficie, carotaggi, analisi radiometriche di strutture lignee, indagini geomagnetiche e indagini geofisiche.
Una “collina” di tre metri sulla laguna di Venezia
In questa video intervista il professor Paolo Mozzi ripercorre la ricerca, evidenziando quanto le semplici tracce di edifici, rilevate scientificamente, possano restituire la mappa di una città che non c’è più negli “alzati”” architettonici, ma solo come evidenza archeologica, a volte “negativa” (fossati, fondazioni, canali, scoli, sedi di strade…). Che però, nel loro insieme, sono altrettanto importanti delle strutture architettoniche, spesso non più esistenti dopo secoli di spoliazioni e cambiamenti paesaggistici, per ottenere un “frame”, un fotogramma, di un’urbanizzazione passata. Resta infatti evidente, nei rilievi fisici, questa sorta di collina di tre metri nata sopra la pianura circostante, dovuta all’azione dell’uomo, quasi un “tell” nella laguna di Venezia. A testimoniare l’occupazione plurisecolare di un sito, l’esistenza di un’antica città.
REFERENZE BIBLIOGRAFICHE:
Mozzi P, Ninfo A., Fontana A. and Ferrarese F. (2011) La struttura urbana di Altino: telerilevamento e contesto geomorfologico. In Cresci, G. and Tirelli, M. (eds). Altino dal cielo: la città telerivelata. Lineamenti di Forma urbis. Atti del Convegno. Roma: Edizioni Quasar
Mozzi, P., Fontana. A. , Ferrarese, F., Ninfo. A., Campana, S. and Francese, R. (2016). The Roman City of Altinum, Venice Lagoon, from Remote Sensing and Geophysical Prospection. Archaeological Prospection A23, 27–44 Published online 3 August 2015 in Wiley Online Library (wileyonlinelibrary.com) DOI: 10.1002/arp.1520
Ninfo A., Fontana A., Mozzi P. and Ferrarese F. (2009). The Map of Altinum, Ancestor of Venice. Science 2009/31
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