venerdì 19 Aprile 2024

Museo Archeologico Nazionale di Napoli: al MANN un viaggio (virtuale) nei depositi sabato e domenica (Collezione Spinelli)

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La gioia per gli occhi e per la mente, quella di visitare un mondo di capolavori come il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli), è ancora preclusa il fine settimana per le disposizioni anti-Covid-19, nonostante la prima riapertura nei giorni feriali.

Così uno dei più importanti musei archeologici del mondo si gioca, di nuovo, la carta dell’interazione digitale nel week-end (23 e 24 gennaio 2021). Non si tratta però della solita “visita guidata virtuale” delle sale, o di qualche pur benemerita videolezione. In questo caso la rilevanza sta nel soggetto dell’iniziativa, ossia lo “svelamento” di foto di parte dei reperti della Collezione Spinelli, oltre 5.000 opere provenienti proprio dagli scavi ottocenteschi alla necropoli di Suessula, Acerra, del marchese Marcello Spinelli, e che è composta dall’impressionante serie di 2.300 manufatti ceramici e 3.000 metallici. Ai tempi l’attivissimo nobiluomo li aveva disposti nella sua Casina vanvitelliana e salvata da Amedeo Maiuri alla fine della seconda guerra mondiale, quando tra tedeschi e alleati alle scoperte archeologiche delle collezioni storiche poteva accadere di tutto.

Una parte della collezione Spinelli nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Ora la collezione, nei sotterranei del MANN, è conservata nel cosiddetto Sing Sing, ossia la zona di massima sicurezza, ed è un patrimonio tipologico incommensurabile per gli studiosi. Il museo prevede, testualmente che le immagini saranno mostrate con questa suddivisione:

“situle (vasi a secchio) di produzione campana (V sec. a. C.); oinochoai (brocche per il vino), sempre realizzate nel territorio regionale e di età classica-ellenistica; un’anfora attica a figure nere della seconda metà del VI sec. a. C. con scena di combattimento tra Eracle e il centauro Nesso; diversi esemplari di vasi (anfore, hydriai) di ceramica attica a figure nere; oggetti di ornamento in bronzo come armille (bracciali) e fermatrecce della prima età del ferro”.

QUI IL LINK ALLA PAGINA FACEBOOK DEL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI -MANN

 

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