sabato 20 Aprile 2024

L’esercito di Roma in Iberia: identificati ben 66 campi militari

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L’esercito di Roma si disponeva in modo capillare sui territori da conquistare, con metodo e capacità organizzative. Questo è noto dalle fonti storiche e dalle testimonianze materiali. Ma l’università di Exeter (UK) ha documentato con una precisione mai vista prima come la macchina da guerra romana si fosse mossa nella penisola Iberica, in un lungo periodo di due secoli, per ottenere il controllo di una regione strategicamente importante e ricchissima di risorse: ben 66 campi e siti fortificati, individuati attraverso una campagna di remote sensing che ha mostrato una presenza armata molto più massiccicia di quanto si pensasse, secondo quanto affermano i ricercatori dell’università inglese e di varie istituzioni spagnole.

CAMPI MILITARI DI DIVERSE DIMENSIONI

La scoperta dei campi – di dimensioni differenti tra loro – ha permesso una mappatura tattico-strategica dei metodi di azione militare romana in Iberia, probabilmente volti ad attaccare i gruppi ribelli da più direzioni, nel bacino del fiume Duero, tra le province di León, Palencia, Burgos e Cantabria. Si suppone che alcuni fossero campi puramente logistici, per fornire riparo alle truppe, mentre altri avessero anche la funzione di campi di addestramento.

Immagini dall’alto, aeree e satellitari, ottenute con le tecniche LiDAR hanno concorso a creare una complessa mappatura e modelli 3D, anche grazie alla collaborazione  con l’Istituto geografico spagnolo (IGN) e attravero le risorse di Google Earth  e Bing Maps. Essendo siti temporanei, le tracce erano spesso molto difficilmente decifrabili in superficie, mentre i lavori di scavo, fossati e terrapieni difensivi furono quasi sempre riempiti e interrati nelle epoche successive , ad uso agricolo. Lavoro perfetto quindi per il LiDAR, anche se non sono mancate le classiche ricognizioni sul terreno.

Questi siti erano posizionati ai piedi della cordigliera Cantabrica, sviluppati particolarmente nel I secolo a.C., nel momento di massimo sforzo militare romano. Stagno ed oro, in primo luogo, le risorse strategiche necessarie a Roma in quelle regioni.

La ricerca è stata pubblicata in Geosciences, con gli autori Andrés Menéndez Blanco, Jesús García Sánchez fdell’istituto archeologico di Mérida, José Manuel Costa-García e Víctor Vicente García dell’università di Santiago di Compostela, João Fonte dell’università di Exeter e David González-Álvarez dell’ Istituto per i beni culturali, del Consiglio nazionale delle ricerche spagnolo.

 

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