martedì 19 Marzo 2024

Le dieci scoperte archeologiche del 2020 e del decennio. Secondo “Archaeology” – Con i links

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Possono esistere “le dieci scoperte archeologiche più importanti del 2020“? O del decennio? Ovviamente la risposta sensata è multipla e sfacettata. Bisogna vedere in quale contesto, “più importanti” in relazione a cosa e anche quale sia il criterio di classificazione e l’autorevolezza di chi classifica. Eppure in molti non si sottraggono al “gioco” che ha un duplice valore: in quanto tale (la gamification ha un ruolo anche nella diffusione delle notizie) e in quanto come testimonianza di “rilevanza mediatica” (questa di per sè misurabile con le metriche a disposizione, a cominciare dai social). Scientificamente la top 10 ha valore nullo. Ma è innegabile che se riviste ad altissima diffusione nel campo della divulgazione come ad esempio Archaeology, pubblicata dall’Archaeological Institute of America, si cimentano nell’esercizio, questo avrà un’eco che poi si riverbera nei media mainstream, nell’opinione pubblica e, magari più spesso di quanto si creda, nelle future direzioni che prenderanno alcune ricerche. Perchè l’insieme che unisce notorietà presso non specialisti, “gloria” e finanziamenti, talvolta ha un peso specifico – non scientifico – non indifferente.

Nel numero di gennaio/febbraio 2021, dunque, Archaeology presenta quelle che secondo la rivista sono le scoperte archeologiche sia del decennio, sia del 2020.

Le scoperte archeologiche del 2020

1. I sarcofagi dipinti e sigillati, una sessantina, ritrovati a in una zona della necropoli di Saqqara (26esima dinastia, 688-525 a.C.), assieme a 28 statue raffiguranti Ptah-Sokar-Osiride, sono messi direttamente in copertina

2. Il risultato di tre decenni di ricerche sulla datazione al radiocarbonio delle ceramiche, partite negli anni ’90 dal bio-geo-chimico Richard Evershed dell’università di Bristol. “Un nuovo punto di ancoraggio”  per le datazioni archeologiche, sostiene il ricercatore

3. La Diaspora Vichinga. Il più esteso studio del DNA dei Vichinghi, su 442 resti scheletrici provenienti da 80 siti diversi.

4.Le prove archeologiche dei primi schiavi africani in Messico, in una fossa comune del XVI secolo a Città del Messico

5. Le iscrizioni reali a Luwian (James Osborne e Michele Massa, dell’università di Chicago), 1400 a.C., che gettano luce sulla storia dei (Neo) Ittiti

6. Il Santuario dedicato a Romolo. Archaeology non si sottrae al fascino di Roma e sceglie il monumento già scavato da Giacomo Boni nel 1899, su cui le nuove ricerche si sono concentrate in pieno XXI secolo: riporta l’ipotesi di Alfonsina Russo sul “monumento simbolico” e riferisce l’opinione degli studiosi che non possa asslolutamente trattarsi del “sepolcro di Romolo”. Un dibattito piuttosto vivace anche in Italia (QUI il link), come ben ricorderanno i lettori

7. La più antica opera d’arte cinese risalirebbe a 13.500 anni fa, comunque uno dei primi oggetti d’arte tridimensionali trovati in estremo Oriente. In Cina, a Lingjing, Henan.

8. Essendo americana, la rivista riporta un sito in Georgia, Dyar Mound, che ora viene ritenuto abbandonato dalle popolazioni locali poco dopo la spedizione del 1539-1543 dell’esploratore Hernando De Soto, dopo le nuove datazioni. Nuova luce sul primo colonialismo europeo oltreoceano

9. Il più antico tempio Maya a Tabasco, in Messico, comunque la più antica struttura cerimoniale:la datazione è tra il 1000 e l’800 a.C.

10. Il teatro inglese più antico: sarebbe il Red Lion, attorno al 1560, scavato a Londra.

 

Ma quali sono le scoperte del decennio 2010-2020 secondo Archaeology?

 

  1. Il genoma dei Neanderthal nella grotta di Vindija, in Croazia (Uno studio uscito nel 2010)
  2. La città neolitica di Shimao, 2300 a.C., ai confini del deserto di Mu Us, provincia di Shaanxi (2011)
  3. l sacrifici di 140 bambini e di 200 lama, evidenze archeologiche in Perù, a Hunchaquito-Las-Llamas, vicino a Trujillo, circa 500 anni fa (2012)
  4. La tomba di re Riccardo III, a Leicester, scoperto in un parcheggio dalla locale università e riconosciuto anche attraverso il DNA (2013)
  5. I relitti dell’Erebus e del Terror, affondati mentre erano alla ricerca del Passaggio a NordOvest, nel 1845, con i loro 133 uomini di equipaggio. Ritrovati al Circolo Polare Artico, in Canada, Wilmot and Crampton Bay. Molto ben conservati (2014)
  6. L’ Homo Naledi, Raising Star Cave, in Sudafrica: la datazione lo pone tra i 230.000 e i 330.000 anni fa, non solo un distante cugino dell’essere umano ma anche “un vicino contemporaneo” (2015)
  7.  Il sistema di strade e canali e dighe dell’Impero dei Khmer scoperti con il laser scanning Lidar dopo un gigantesco survey per oltre 700 miglia quadrate di territorio cambogiano (2016)
  8. La tomba del Guerriero del Grifone, ritenuta una delle più importanti scoperte in Grecia degli ultimi 50 anni, a Pylos. Sepellito attorno al 1450 a.C., il suo corredo includeva circa 1.500 oggetti. Civiltà minoica in rapporto con la popolazione locale (2015)
  9. Il laboratorio di mummificazione a Saqqara, anche se tardo (metà del primo millennio a.C.) una miniera di informazioni sul processo di conservazione dei corpi nell’antico Egitto
  10. Gli scavi di Pompei nella Regio V (2018), lo stato dell’arte dell’archeologia classica del XXI secolo applicata al più classico degli scavi (2018)

 

 

 

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