Le terme non finiscono con la caduta di Roma, e non sono solo una “riscoperta” borghese dell’Ottocento. Un sito di archeologia medievale, caso di studio della public archaeology in Toscana lo dimostra con le evidenze archeologiche. Caldanelle (Comune di Civitella Paganico, Grosseto, nel contesto delle Terme di Petriolo), è sorta di piccolo borgo, un insediamento complesso con le funzioni di albergo del XIV e XV secolo, al servizio delle acque termali, nascosto fino al 2002 dalla vegetazione e dalle stratificazioni, ma ricordato dalle fonti scritte. Finchè non fu cabarbiamente cercato e ritrovato nel 2002 (Marcocci, 2016). Con tre campagne di scavo, dal 2017 al 2020 l’Associazione Odysseus, le ha indagate con concessione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Siena, Grosseto e Arezzo, per la direzione scientifica di Roberto Farinelli dell’università di Siena. I primi risultati hanno subito dimostrato, infatti, che le terme nel medioevo erano così importanti in questa zona della Toscana da consigliarne la fortificazione, visto che erano al centro di contese. Le fonti, infatti, ricordano che il vescovo di Siena, Donosdeo Malavolti (XIV secolo) fu l’artefice delle munite opere di fortificazione (Bellotti et.al., 2020, 16-18).
L’acqua termale sgorga a una ventina di metri dal sito, che si trova su un rialzo tra un fosso e il torrente Caldanelle, da cui il nome del complesso, a circa un chilometro dal fiume Farma, dove affluisco le altre e tuttora ben note acque termali. Dal Trecento l’area era frequentata, per poi svilupparsi soprattutto fino al Cinquecento. Ma il sito racconta anche di produzione, come quella vetraria, ceramica e tessile, fino ad arrivare alle tracce di quanto è meno visibile, ossia la transumanza delle greggi, che probabilmente venivano fatte passare di qui anche per le funzioni antisettiche delle acque per gli animali. L’acqua calda era proprio utilizzata per la macerazione della ginestra in apposite vasche, per ricavarne fibra tessile, pratica in uso ancora ben dentro il XX secolo.
Le Caldanelle hanno ancora molto da raccontare, e l’associazione Odysseus potrà continuare nel suo lavoro di public archaeology, o meglio di archeologia partecipata. Che rende i cittadini sentinelle attive e – appunto – partecipi al territorio, e gli studiosi locali coinvolti in un progetto archeologico di lunga durata e di grande interesse storico-archeologico
Link della pagina Facebook dell’Associazione Archeologica Odysseus
BIBLIOGRAFIA / REFERENCES
Bellotti, A; Marcocci, A.; Vanni, E.; Quaglia, D; Farinelli, R; Boisseuil, D. e De Benetti, M. (2020). Facta, A Journal of Medieval and Post Medieval Material Culture Studies, pp.11-50.
Boisseuil, D. (2002). Le Thermalisme en Toscane à la FIn du Moien Âge. Roma: Collection de L’École Française de Roma
Marcocci, A. (2016). Contributo alla Carta Archeologica del Comune di Civitella Paganico, tesi di laurea, Università di Siena
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